Vite rossa

Nome latino

Origine

Europa, Asia occidentale e Nord Africa.

Parte utilizzata

I semi, la buccia e le foglie.

Principi attivi

Tannini, tra cui le proantocianidine oligomeriche (OPC) che sono presenti soprattutto nei semi: antinfiammatori, venotonici, antiossidanti.
Flavonoidi, tra cui gli antociani e gli stilbeni che sono presenti soprattutto nella buccia, e le catechine che si trovano prevalentemente nei semi: antinfiammatori, venotonici, antiossidanti.
Acidi fenolici, tra cui l’acido gallico e l’acido caffeico, che si trovano soprattutto nelle foglie: antinfiammatori, venotonici, antiossidanti.

Uso

L’uva è una delle più antiche piante coltivate utilizzate nell’alimentazione da tempi immemori. Le bacche possono essere consumate fresche o essiccate (uvetta). Il succo può essere bevuto naturale o fermentato, sotto forma di vino. Dai semi può essere spremuto un olio di alta qualità, ideale per preparazioni calde come la fonduta, perché, anche ad alte temperature, non sviluppa fumo. Anche le foglie possono essere utilizzate in cucina, nella preparazione del dolma, un involtino di foglie di vite ripieno di carne o verdure, caratteristico del Medio Oriente e del Mediterraneo meridionale.
La vite vanta una lunga storia anche come pianta medicinale. A causa delle sue proprietà nutritive, l’uva veniva spesso data alle persone in fase di convalescenza. L’uva veniva utilizzata in caso di problemi gastrointestinali, malattie epatiche o renali e come lassativo o disintossicante. Se ne riscontra l’impiego anche in cosmesi, per contrastare la formazione delle rughe.
I più popolari erano probabilmente i vini speziati, composti da numerose piante diverse per combattere ogni genere di disturbo. Il vino e, soprattutto, il vino rosso è un ottimo metodo di estrazione per ricavare i principi attivi dalle piante e per conservarli. Il fatto che il vino rosso sia più salutare a questo riguardo rispetto al vino bianco, è dovuto agli antociani, pigmenti rossi che si trovano nella buccia, responsabili dell’azione antiossidante e in grado quindi di aumentare la capacità di conservazione.
Le foglie, ad esempio per le loro proprietà astringenti e antisettiche, venivano impiegate nel trattamento di diarrea, emorragie, emorroidi o vene varicose.

Di recente si è scoperto che gli scarti della vinificazione, tra cui i semi, le bucce, le foglie, i raspi, sono una fonte interessante di una serie di polifenoli che, sia in vitro che in vivo, sembrano essere potenti antiossidanti. Un tempo venivano lavorati come alimenti per il bestiame, ma oggi stanno trovando sempre più applicazione come integratori alimentari._1-9 Si tratta di micronutrienti che possono svolgere un ruolo importante per diversi tipi di disturbi circolatori e che proteggono dall’ossidazione del colesterolo LDL, dalla formazione di coaguli e dall’invecchiamento precoce._10-13
Attualmente sono numerose le ricerche volte a indagarne l’effetto nei casi di insufficienza venosa. I polifenoli della vite rossa, tra cui le OPC, danno risultati rapidi e sorprendenti nell’alleviare la sensazione di pesantezza, prurito e dolore alle gambe._14-18
Sono state inoltre appurate proprietà antinfiammatorie e antipertensive._19-23

Referenze bibliografiche